Aumentano le denunce, ma Chieti è più sicura delle altre città abruzzesi

Diminuiscono gli omicidi, crescono furti e rapine. Così dice la mappa nazionale dei crimini italiani, pubblicata pochi giorni fa sul sito de L’Espresso, che prende in considerazione tutte le città capoluogo di provincia.

Ma se la percezione del cittadino dà l’idea di essere in pericolo costante fra scippi, razzie negli appartamenti o altri reati contro il patrimonio, i numeri, specie se rapportati con altre città, parlano chiaro. E dimostrano che, spesso, la sensazione è ben distante dalla realtà.

Dando per certo che la città “della camomilla” appare più sicura di altri centri più grandi, con un alto tasso di criminalità, anche in ragione del numero di abitanti, la ricerca dell’Espresso consente di confrontarla con tutti i capoluoghi di provincia italiani. Si scopre così che, stando ai dati Istat del 2012, a Chieti due anni fa ci sono state 29 denunce per rapine ogni 100mila abitanti. Numeri ben lontani da Napoli (351), Roma (132) e Milano (271). Statistiche ben più alte per i furti: 1.851 quelli denunciati alle forze dell’ordine su 100mila abitanti, più della metà dei 3.271 di Napoli. Ma le statistiche, si sa, si basano solo sui dati certi, non sulla percezione. E sembra alquanto improbabile, considerando solo gli oltre 900mila partenopei residenti, che nella città del Vesuvio nel 2012 siano stati denunciati solo 145 furti in casa su 100mila abitanti, contro i 275 di Chieti.

Certo è che nel chietino aumentano le denunce: 1.563 persone ogni 100mila abitanti nel 2010 hanno segnalato alle forze dell’ordine di aver subito un furto; due anni fa erano 1.851. Crescono anche le denunce per rapina, da 20 a 29 ogni 100mila abitanti nel giro di due anni. Andamento altalenante per le denunce per violenza sessuale: furono 9 ogni 100mila abitanti nel 2010, calarono a 6 l’anno successivo, per risalire a 8 nel 2012.

Paragonata alle altre città capoluogo d’Abruzzo, comunque, Chieti appare ancora un’oasi felice, pur con tutte le sue emergenze. Nel 2012 ci sono state 29 denunce ogni 100mila abitanti per rapina, contro le 68 di Pescara,  e con 10 denuncianti per estorsione si piazza meglio di L’Aquila (11), Teramo (12) e Pescara (23). Le statistiche sui furti sono più rosee solo nel capoluogo di regione, che ha registrato due anni fa 1.420 denunce ogni 100mila abitanti. E nella città d’Achille sembrano meno frequenti rispetto al resto d’Abruzzo i furti nelle abitazioni: 275 denunce su 100mila abitanti.

Solo un caso di sfruttamento della prostituzione è stato segnalato nel corso dell’anno, mentre sono 8 le vittime di violenza sessuale che hanno denunciato i loro aguzzini.

Alcuni reati, però, restano ancora taciuti. Per paura delle vittime o perché il danno è talmente irrilevante che rivolgersi alle forze dell’ordine e perdere tempo dietro a denunce e verbali comporterebbe un fastidio ancora peggiore.

Furti e rapine in appartamenti del napoletano, sgominata banda

Smantellata dalla Polizia di Stato un’associazione a delinquere finalizzata ai furti e alle rapine in appartamento. Alle prime luci dell’alba, i poliziotti della Squadra Mobile di Napoli hanno arrestato F.S., 45 anni, G.S., 46 anni, A.P., 45 anni e G.G., 36 anni, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

I quattro, tutti napoletani del Rione Traiano e che già annoverano numerosi precedenti di polizia, sono accusati a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata ai furti ed alle rapine in appartamento, tentato omicidio nei confronti dei poliziotti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile, nonché di porto e detenzione illegale di armi da fuoco. In particolare a gennaio del 2013, F.S., A.P. e G.G., dopo un furto all’interno di un appartamento di Aversa, dopo essere stati sorpresi dai poliziotti, per garantirsi la fuga avevano esploso verso di loro numerosi colpi d’arma da fuoco e avevano inoltre provato a investire un agente con l’autovettura utilizzata per la fuga.

Le successive indagini hanno permesso di scoprire l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere che da anni operava in una vasta area compresa tra i territori delle province di Napoli, Salerno e Caserta dove aveva depredato numerosissime abitazioni.

Sicurezza, ecco le città in cui si ha più paura

Una nuova ricerca Istat rivela che gli italiani si sentono meno sicuri in città

Nel 2011 uscire da soli di sera spaventava solo il 39% degli italiani; oggi questa percentuale è salita al 45%. Un’Italia meno sicura è quella che l’Istat dipinge nel suo ultimo rapporto sul benessere equo e sostenibile, basandosi sulle denunce per diversi reati raccolti nelle principali città italiane. Tuttavia, rispetto alla percezione preconcetta sui crimini più diffusi, questa ricerca mostra che alcuni miti sono decisamente da sfatare.

Ad esempio, il rapporto Istat svela che gli omicidi sono in calo. Nonostante il proliferare di tribune televisive dedicate ai principali e violenti crimini degli ultimi anni, questo tipo di reato è in calo ormai da anni: nel 2012 ce n’erano 0,9 ogni 100.000 abitanti, nel 1991 questo dato era di quattro volte più alto.

Quelli che non calano sono i reati di natura economica, come i furti. Secondo uno studio del consorzio interuniversitario Transcrime, condotto da Marco Dugato, i furti in appartamento sono raddoppiati negli ultimi anni. Inoltre anche i borseggi e le rapine sono raddoppiati, con l’aggravante di lesioni e minacce collegate a tali crimini.

La ricerca condotta dall’Istat rivela anche in quali città è più facile subire un crimine. Sulla totalità delle denunce registrate, la città meno sicura è Milano con 12.859 denunce ogni 100.000 abitanti, registrate in un solo anno. Seguono Bologna (11.478 denunce) e Torino (10.671 denunce).

Andando ad esaminare nello specifico i singoli reati più diffusi, si osserva che non possono certo dormire sonni tranquilli gli abitanti di Milano, che hanno denunciato 8.100 furti ogni 100.000 abitanti in un anno. Al secondo posto per numero di forti troviamo Bologna. Se invece si analizzano furti legati alle autovetture, Catania è la città dove avere una macchina è quasi impossibile: i furti d’auto denunciati sono 1.811 ogni 100.000 abitanti. Per quanto riguarda le rapine, Napoli guida la classifica con 351 denunce ogni 100.000 abitanti, seguita da Catania (289).

Ma a cosa è dovuta questa forte ondata di furti, rapine e crimini legati all’acquisizione illegale di denaro ai danni di altri? Non è solo la crisi a spingere onesti cittadini a trasformarsi in rapinatori perché chi perde il lavoro, va a rapinare un negozietto e non una casa, azione per cui ci vuole una preparazione, competenza e osservazione che solo bande e criminali specializzati posseggono.

Passando agli omicidi, a guidare la classifica è Vibo Valentia, con un dato però poco impressionante, a conferma del calo generale di questo crimine in tutto il Paese, indicato nella ricerca. Qui sono state registrate 7 denunce ogni 100.000 abitanti. Per quanto riguarda i reati a sfondo sessuale, Milano e Bologna sono le città in cui vengono registrate più violenze fisiche (26 ogni 100.000 abitanti), seguite da Firenze (23).

I dati acquisiti dall’Istat mostrano anche che la scelta di denunciare un crimine, benché sia in aumento, non viene sempre esercitata: a volte perché ci si vergogna (come nel caso degli stupri) o perché il danno è minimo (nel caso di alcuni furti). A volte si ha così poca fiducia nelle forze dell’ordine che si sceglie di non parlare del crimine subito (azione molto comune al Sud, dove i dati potrebbero essere quindi una sottostima rispetto alla realtà). Questa differenza fra i reati denunciati e quelli taciuti, vanno ad alimentare quello che viene definito “numero oscuro“. I crimini su cui le denunce non vengono spesso fatte sono stupri, criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio, spaccio di droga.

Maxi colpo in una casa. Rubati gioielli e buoni

Benevento – Hanno utilizzato grimaldelli e chiavi false per aprire porta e cassaforte dalla quale hanno portato via valori per circa 30mila euro. Sono i termini del maxi furto messo a segno ieri mattina in un appartamento di via Marmorale. Secondo una prima ricostruzione, dopo le 11, orario in cui il proprietario è uscito, i ladri sono riusciti a sbloccare il portone blindato dell’appartamento. Una volta in casa, gli autori del raid hanno messo tutto a soqquadro fino a trovare la cassaforte che hanno aperto con la stessa tecnica utilizzata in precedenza. Dalla cassetta blindata i malviventi hanno portato via numerosi gioielli e alcuni buoni fruttiferi. L’allarme è scattato intorno alle 13, al rientro del proprietario. Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti gli agenti della Volante, della Squadra mobile e della Scientifica che hanno effettuato i rilievi.

Furti in abitazione: ecco l’ultimo grimaldello dei topi d’appartamento.

L’incubo di ogni serratura, lo spauracchio delle blindate, l’angoscia  di ogni proprietario di casa che trova la casa ripulita non riuscendo a spiegarsi come la toppa della porta abbia ceduto ai ladri senza che rimanga un qualsiasi segno di effrazione. Facendo peraltro, spesso, partire anche più tardi la caccia al ladro. E’ così, grazie a uno degli ultimi grimaldelli in “dotazione” ai topi d’appartamento, una vera e propria punta di diamante contro le blindate aperte con chiavi a doppia mappa. Una prova della diffusione di questo cervellotico strumento è stato il ritrovamento degli agenti di polizia di San Giovanni e via Zara due giorni fa, quando tre cittadini dell’Est sono stati arrestati per aver tentato un furto all’interno di un’abitazione.

ARNESE – Il marchingegno, un tubolare lungo una ventina di centimetri, è composto da 4 parti. La prima vede dei sottili listelli in acciaio da inserire nella serratura. Nella seconda ci sono delle ruzzole che, una volta inserita la punta nella fessura, ruotando permettono ai listelli di agganciarsi nella filettatura della serratura. Simulando così quello che compie la normale chiave di casa. Le prime due parti sono poi seguite da dei fermi, per far sì che il tubolare giri intorno a un fulcro stabile subito dopo il momento dell’incastro. E infine l’impugnatura.  

Questo tipo di grimaldello è sì uno strumento noto alle forze dell’ordine sebbene di questa specifica tipologia non ne siano stati trovati a bizzeffe. Anzi, tra i primi in queste condizioni. Il ritrovamento permetterà anche uno studio più approfondito dell’arnese da scasso. Sempre durante l’arresto, avvenuto in via Bonifacio Lupi,  è stato anche ritrovato un altro tipo di grimandello, più comune, che permette di forzare le serrature a pistoncini. Insomma quelle classiche. Un kit che consente ai razziatori di dare l’assalto a più tipi di ingressi.“

Prese due donne esperte in furti di appartamenti. Una era incinta

MARIGLIANO. Prese le due romene esperte in furti d’appartamento. Agivano in coppia svaligiando le case degli ignari condomini. Una di loro era in evidente stato di gravidanza: si tratta di V.I, 21 anni. L’altra, invece, S.N. ha 25 anni.

Entrambe provenienti dal campo Rom di Giugliano erano in trasferta a Marigliano. Sono state sorprese dai carabinieri in un palazzo di via della Resistenza. A dare l’allarme sono stati gli abitanti del posto insospettiti dalla presenza delle due donne, che già nei giorni scorsi erano state avvistate in zona. Immediato l’intervento dei militari della locale stazione, coordinati dal maresciallo Raffaele Di donato. Le due sono state bloccate sulle scale del condominio e portate in caserma per generalizzarle. Comparando le impronte digitali è emerso che erano già ricercate. Devono scontare rispettivamente 3 anni e mezzo e un anno di reclusione. Per loro sono scattate, dunque, le manette e si sono aperte le porte del carcere femminile di Pozzuoli.

Il crimine si «adatta» alla crisi: più furti nelle case e più scippi di smartphone.

NAPOLI – Il crimine cambia pelle e si adatta alla crisi economica. Così ci sono più furti negli appartamenti e meno nelle banche, e soprattutto più scippi di smartphone, il prezioso apparecchio che consente di essere subito piazzato presso i ricettatori.
Calo delle rapine postali e in banca, negli esercizi commerciali, dei furti, mentre aumentano i furti degli smartphone. Sono i dati di un’anno di attività della Polizia a Napoli, diffusi in occasione del 162esimo anno della fondazione della Polizia. Da maggio 2013 ad aprile 2014, si è registrato un omicidio in più: 58 a fronte dei 57 dello scorso anno.

Sono calati del 20% circa il numero dei tentati omicidi tentati, scesi da 116 a 92. Il numero totale delle rapine a Napoli e provincia è sceso da 8.111 a 7.902, con una diminuzione del 2,58%. Sono calate le rapine in banca (38,64%), negli uffici postali (-29,03%) e presso gli esercizi commerciali (-21,85%), mentre sono aumentate, seppure in maniera minore, le rapine in abitazioni, passate da 180 a 192 (+6,67%).

CALANO LE ESTORSIONI – Sostanzialmente stabili le rapine in strada (+ 1,3%). I dati mostrano una diminuzione dei furti con strappo (-10,66%), dei furti in abitazione (-8,85%), dei furti di ciclomotore (- 13,05%) e dei furti di auto (-3,93%). In aumento, invece, i furti con destrezza (+24,83%), dovuti essenzialmente al fenomeno dei furti di smartphone. Le estorsioni passano da 573 a 508, con una diminuzione dell’11,34%, mentre le truffe e frodi informatiche calano del 7,16%. Anche i reati connessi allo spaccio e al traffico di stupefacenti registrano un sensibile calo, pari al 15,76%, così come pure diminuiscono i reati di contraffazione (-13,05%) e le violenze sessuali (-9.68%). Nel corso della cerimonia, sono stati conferiti anche i riconoscimenti al personale della Polizia che si è distinto nel corso delle operazioni e sono state assegnate di 52 promozioni per merito straordinario. Inoltre sono stati conferiti 44 encomi solenni, 53 encomi e 140 lodi.

IL QUESTORE: I CAMORRISTI? DEI PARASSITI – «Mi rifiuto di credere che quattro parassiti di camorristi possano avere la meglio su una popolazione come questa», ha detto Guido Marino, questore di Napoli. «Sarei un idiota a negare i problemi – ha affermato – ma la più stupida e classica delle affermazioni secondo cui “siamo a Napoli, siamo in Italia e non c’è niente da fare” le lascio a qualcun altro». «Napoli – ha sottolineato – è una città straordinaria e unica perché lo sono i poliziotti che vi lavorano e i suoi abitanti. Piaccia o non piaccia e così a chi continua a guardare solo quello che non va, ignorando dolosamente quello che, invece, va». «Parlano i fatti – ha aggiunto – dico che Napoli è un’esperienza unica e questo non significa che mi metto a polemizzare con chi dice che va tutto male, dicendo stupidamente che va tutto bene, ma ignorare quello che va bene non rende un servizio ai napoletani e si manca di rispetto a chi dà il suo dovere». «Al cittadino – ha concluso – nessuno chiede di fare l’eroe ma di essere consapevole dei suoi diritti e doveri».

Napoli, via Aniello Falcone: furto in casa di un chirurgo, bottino da 60mila euro

Ignoti si sono introdotti nell’abitazione di un chirurgo napoletano al Vomero portando via gioielli, denaro e argenti antichi per un valore complessivo di circa 60mila euro.
Furto in via Aniello Falcone all’interno dell’abitazione di un chirurgo napoletano. Ignoti si sono introdotti nell’appartamento, approfittando dell’assenza della famiglia, e hanno portato via gioielli, denaro e argenti antichi, per un valore complessivo di circa 60mila euro.
Sul furto, come riferisce Il Mattino, indaga la Polizia che avrebbe anche acquisito alcune immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.

Zuniga, furto in casa: via orologio e diamanti

NAPOLI Ennesimo furto ai danni di un giocatore del Napoli. E’ stato portato via da casa Zuniga un orologio di oro e diamanti di proprietà della signora Angelica, moglie del nazionale colombiano. Il centrocampista azzurro vive con la sua famiglia in una villa di via Manzoni, zona residenziale della città. E’ lì che sono entrati in azione i ladri. Nello stabile dove abita Zuniga sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione e i malviventi avrebbero approfittato della situazione. Per la precisione, nell’appartamento non ci sono segni di effrazione, ma quando Zuniga non ha trovato il gioiello ha preferito rivolgersi ai Carabinieri per sporgere denuncia nella speranza di ritrovare il monile della moglie. Già nel 2010 fu sventato un altro furto nell’appartamento di Zuniga, con in casa proprio la signora Angelica.I precedenti Anche la casa di Cavani a Lucrino è stata visitata dai ladri il 10 ottobre 2011 (poi il Matador si è trasferito in centro), mentre Hamsik ha subito la rapina del Rolex un mese fa poco dopo la gara casalinga con la Samp: è stato assalito da 3 malviventi armati di pistola che sotto minaccia lo hanno costretto a consegnargli l’orologio del valore di 25mila euro. A dicembre la stessa sorte è toccata a Valon Behrami, rapinato in pieno centro: nei pressi del lungomare di via Caracciolo è stato assalito da due rapinatori che si sono impossessati del prezioso orologio che portava al polso. Sono questi gli episodi più recenti che hanno visto vittime di furti e rapine i giocatori del Napoli, ma anche le loro compagne. Da Zalayeta alla fidanzata di Lavezzi passando per la signora Hamsik, la lista è purtroppo molto lunga.

Pubblico e privato per la sicurezza del cittadino

Il Gen. Fausto Milillo, Presidente Fondazione per la Legalità e lo Sviluppo, sottolinea come il convegno “La città come infrastruttura critica. Partnership tra Pubblico e Privato per la Sicurezza Integrata nel Territorio” tenutosi in Roma, “abbia saputo creare un tavolo di grande spessore professionale, dove il confronto tra pubblico-privato è necessario”. Sottolinea il Gen. Milillo: “Mi sento particolarmente coinvolto in questo convegno, perché da poco ho lasciato il servizio presso il Corpo dell’Arma dei Carabinieri, cosa che segna il mio passaggio dal pubblico al privato.
Sono due settori che hanno bisogno l’uno dell’altro: servono comunicazione e interdisciplinarietà, per l’obiettivo comune di dare sicurezza al cittadino ed alle imprese”.